mercoledì 30 ottobre 2019

Scrivimi Fermo Posta


La lavandaia della zona è una bella ragazza, giovane, capelli corti sempre di un colore diverso ed aria sbarazzina.

Capita di confrontarsi sui clienti noiosi, maleducati e petulanti anche perché essendo abbastanza vicini la clientela è quella.

Una sorta di "ce l'ho - manca".

Stamattina entra di buonora per comprare una busta formato A4 per spedire.

Ha in mano due banconote, una da 5€ ed una da 10€, ed io già sudo freddo perché il conto è di 20 cents e non vorrei darle tutto quel resto in moneta.

Sono già pronto a dire "me li porterai" quando tira fuori dalla tasca un euro; molto, ma molto meglio.

L: "CartolaioMatto sai se la cassetta delle lettere rossa qui nella piazza funziona?"

CM: "Sì, sì, certo; tranquilla spedisci pure da lì"

L: "Perché vorrei evitare di fare la coda in posta, non ho tutto questo tempo da buttare via!"

CM: "Certo, ti capisco! Comunque anche a me è capitato qualche volta di usare quella cassetta delle lettere e la svuotano regolarmente"

L: "Eh bene, bene! Anche perché se facessi come mia sorella che va in posta e dopo un'ora mi chiama per chiedermi come mai tutti le passino avanti non uscirei più da lì! Pensa, era lì che guardava tutti passare e pensava si fossero prenotati, non aveva capito che doveva prendere il numero! No, ma mia sorella è particolare, è molto stordita!"

CM: "Ahahah dai, povera sorella!"

Che nemmeno conosco, però fingiamo un minimo di empatia con la stordita di famiglia.

Paga, saluta ed esce.

Tempo tre minuti mi arriva un messaggio su Whatsapp dalla Lavandaia:

"Ciao CartolaioMatto, scusa se ti disturbo, ma sai non sono pratica. Devo mettere il francobollo sulla busta per spedirla?"

Ma no figurati, bastano tre Ave Maria ed un Padre Nostro ed arriva a destinazione.

Perché era tua sorella la stordita di famiglia.

sabato 19 ottobre 2019

Il Pacco Grande



La Cartoleria del CartolaioMatto è diventata "ufficio postale" per un noto corriere espresso da oramai un paio di anni; il giro ha ingranato, gli ispettori del noto corriere espresso sono molto contenti e soddisfatti della gestione del CartolaioMatto ed hanno quindi innalzato il numero di pacchi che può gestire in negozio.

Ieri mattina c'erano 34 pacchi nel magazzino. Non un record, ho toccato quota 40, ma un numero molto elevato.

Se per ogni cliente devo farli passare tutti per arrivare alla consegna del pacco corretto ci impiego parecchio tempo.

Tempo che fa spazientire il ritiratoredipacchi che, avendo fatto tutto in un click su internet, si aspetta che anche il ritiro sia "velocissimo".

Per sveltire il processo di individuazione del pacco corretto si passa quindi a fare domande stile Indovina Chi: da quale sito arriva, se proviene dall'estero o dall'Italia ed ovviamente la più semplice: è grosso o piccolo?

Il signor Pinco Pallino arriva trafelato alle 7:40, il CartolaioMatto ha bene o male aperto da dieci minuti e sta ancora sistemando soldi, luci, computer ecc.

PP: "Sono il signor Pinco Pallino. Dovrei ritirare un pacco; ho ricevuto la mail che è qui!"

CM: "Ok, bene, è un pacco grande o piccolo?"

PP: "Grande!"

Molto bene, ci sono solo 8 pacchi grandi si farà svelto a trovarlo!

1,2,3...8. 

Nulla, nessun Pinco Pallino.

CM: "Non sarà un pacco enorme?"

Perché praticamente in mezzo al negozio c'era questo pacco gigantesco, che non entrava nemmeno nello scaffale del retro del negozio.

No, è del signor Panco.

CM: "Mi spiace, probabilmente è di ieri pomeriggio il tentativo di consegna e non me lo hanno ancora recapitato."

PP: "Ok la ringrazio passerò nel pomeriggio"

Passa mezzora, entra un altro cliente, cerco il relativo pacco e fra le buste piccole il primo a saltarmi in mano è il pacco del signor Pinco Pallino.

Meno male che doveva essere grosso. In realtà è una busta di plastica con dentro un indumento, camicia o maglietta che sia, ma è tutt'altro che grosso.

Nel pomeriggio torna il signo Pinco Pallino

PP: "Buonasera volevo sapere se fosse arrivato il mio pacco!"

CM: "In effetti era qui già stamattina, tranne che lei mi ha detto che aveva un pacco grosso mentre questo era piccolo!"

Ammettere di aver fatto un errore? Piuttosto venderebbero la loro anima sul dark web.

PP: "Ah no, si sbaglia, non le avevo detto che il mio pacco era grande. Le ho detto che avevo un pacco piccolo!"

Prima regola del buon negoziante, dare ragione ai dementi per non incorrere in futili discussioni.

CM: "Ok, avrò capito male io; ecco il suo pacco piccolo"

PP: "Ah no, non può essere! E' troppo piccolo!"

CM: "Lei è il signor Pinco Pallino? Questo è il pacco del signor Pinco Pallino"

PP: "Mancherà sicuramente qualcosa! E' stato manipolato?"

CM: "No, guardi i sigilli sono integri, nessuno ha messo le mani nel suo pacco"

Da lontano si può ammirare un simpatico fumetto nero uscire dal mio cervello per evitare di rispondere con improperi al simpatico cliente minidotato. 

PP: "Verificherò"

CM: "Verifichi, verifichi. Buona Serata"

venerdì 11 ottobre 2019

Canada - Italia / 1 - 0

La cartoleria del CartolaioMatto è da qualche tempo anche "ufficio postale" per un noto corriere espresso. 

Tutto si sposta online, compresa la compravendita di oggetti, per cui quando mi hanno proposto di diventare loro punto non ci ho pensato due volte ad approfittarne.

Il compenso è misero, si parla di centesimi a pacco lavorato, a fine mese non esce che una cifra utile per una cena e nulla più.

Quello che interessa a me invece è l'aspetto pubblicitario: ogni cliente che entra vede il negozio, scopre quello che vendo e nel caso sia già stato qui si ricorda della mia esistenza; la percentuale di clienti che poi compra qualcosa è alta, quasi il 10%.

Rimane comunque un lavoro vero e proprio, i pacchi da gestire sono parecchi, sia in partenza che in arrivo, i clienti che possono creare problemi si moltiplicano e sale di conseguenza lo stress.

Anche perché ci sono dei pro e dei contro in questo servizio: uno su tutti il fatto che io non possa creare le spedizioni, ma solo gestirle in entrata ed uscita. In pratica è il cliente che on-line deve compilare il modulo con mittente, destinatario, contenuto, pagare e generare un'etichetta.

E' un bene il fatto che non debba gestire soldi in più, su cui tanto non guadagnerei nulla, anche perché vai a spiegare al cliente che, no, non può pagare con le carte di credito o bancomat (non perché io sia contrario, sia mai, ma perché rientrerebbe fra le vendite e quindi fra i miei guadagni da tassare, quando invece di quei soldi non vedrei nulla), ma è un male, cioè una perdita di tempo abissale, nel momento in cui arriva il cliente convinto di poter spedire direttamente dalla cartoleria e che pensi io a tutto quanto. 

Segue piccola spiegazione sul fatto che non si possa fare dal negozio.

Il cliente 99 volte su 100 non si accontenterà della spiegazione e farà ulteriori domande.

Tempo medio sprecato per gestire questa cosa: 10 minuti; momenti nei quali, se sono fortunato, non entra nessuno, ma a volte capita di far formare code di gente sbuffante.

Oggi entra una ragazza bionda canadese, molto bella, altissima, con due targhe di auto in mano.

Si rivolge a me in inglese e mi dice che le deve spedire in Canada.

Mi mostra un bigliettino di carta con l'indirizzo del destinatario.

Panico, sudore freddo.

Prendo fiato e mi lancio nella spiegazione, fortunatamente con l'inglese me la cavo benino.

Lei mi guarda, mi fa "ok, ok" e se ne va.

Non avrà capito nulla...figuriamoci...

Passa mezz'ora e torna nuovamente con le targhe in una mano ed il cellulare nell'altra.

Comincio a pregare tutti i santi in ordine alfabetico.

RC: "I've done it, now I need to print the label"

Oh misericordia! Ha capito di più una bionda canadese la mia spiegazione in inglese che tutti gli italiani che sono passati prima di lei che la ricevono in italiano!

Posso dire che il mio livello di inglese sia superiore a quanto pensassi!

mercoledì 9 ottobre 2019

Prendi Questa Mano, Zingara


Dimmi pure che destino avrò.

Entra una Zingara, non simpatica come quella nella foto, ma una di quelle da semaforo.

Quindi le antenne si drizzano, il razzismo innato si attiva e una lampadina si accende.

Anche perché oramai non mi fido più di nessuno, figuriamoci di qualcuno che ha la nomea di ladro e disonesto.

Io detesto i luoghi comuni, le generalizzazioni ed il razzismo in generale mi irrita. Ma...

...diciamolo, io sono diventato molto razzista in questi anni da negoziante, ma non discrimino per razza, sesso o colore della pelle. 

No, no, no.

Sono proprio razzista in generale, con i dementi, gli stupidi, i noiosi, a qualunque categoria essi appartengano.

La simpatica nomade mi chiede un evidenziatore e si porta in cassa.

Un euro e venti.

Mi porge la banconota. Una banconota da 50€. 

Ecco, lo sapevo! Vedi? Mi sta dando dei soldi falsi! Che tu sia maledetta!!!

Prendo la banconota...ma è vera! La tocco, la ritocco, è perfetta. Voglio trovare il difetto, la falsità, ma questa non ha né un pezzo di scotch né un angolo sgualcito!

Che vergogna, dubitare di una povera emarginata della società, farsi abbagliare da schifosi luoghi comuni.

Perché la banconota è vera, vero? Eh, sì che è vera, verissima.

Z: "Tu puoi dare me resto con peZi picoli, 5€?"

Adesso non esageriamo con la gentilezza. Qui i 5€ scarseggiano sempre, figuriamoci se te ne do 9 indietro. Non penso nemmeno di averli!

Le porgo il resto come voglio io quindi, una banconota da 20€, due da 10€ ed una da 5€ e vedo che intanto lei traffica con l'espositore dei temperamatite che ho sul bancone: ne prende uno, lo mette a fianco all'evidenziatore e mi fa:

Z: "Tutte e due un euro e venti"

Eccola, vedi? Ho trovato l'inghippo! Vuole in omaggio il temperino! Tranne che costa 3,50€, magari è un po' troppo come omaggio...

Pieno di amore e buoni sentimenti come gli orsetti del cuore cerco di spiegarle che, no, non li può pagare tutti e due un euro e venti.

Intanto il resto è sul bancone e la banconota nel registratore di cassa.

Z: "Da un altra (è volutamente senza l'apostrofo perché lei lo dice al maschile, ndr) parte tuti due un euro e venti"

CM: "Eh, no mi spiace, qui costa 3,50€"

Z: "Allora no volere più niente io"

La gitana spinge con disprezzo e stizza il mio resto indietro pretendendo la banconota da 50€.

Peccato che nel compiere l'azione le banconote che mi spinge indietro siano due da 10€ ed una da 5€.

Manca quella da 20€

Zan zan!

CM: "Ehm, cara, mancano 20€"

La zingara imperterrita mi spinge indietro i soldi facendo finta di nulla.

Scandendo le parole come si farebbe con un bambino le dico: "M a n c a n o 2 0 e u r o, d o v e l i h a i m e s s  i ?!?"

Fa scena muta e mi guarda. malissimo. Ne ho quasi timore.

CM: "Vedi tu, se vuoi chiamo i carabinieri."

La parola magica funziona più di Apriti Sesamo ad OK Il Prezzo è Giusto e, magicamente, la banconota da 20€ le cade dalla mano; fa finta di raccoglierla come se non se ne fosse accorta, come se non mi fossi accorto di tutto.

Puntandole il dito contro stile maledizione o madre di Domiziana Giordano all'Isola dei Famosi, scegliete voi, le urlo di tutto e di più.


CM: "Ti ho beccata brutta befana!! Ti rode eh, che ti ho beccata?!? Cosa credevi, che fossi uno stupido ciccione che si fa fregare?"


La zingara fa scena muta, mi guarda con un misto di odio e disprezzo. Si volta e se ne va scandendo a bassa voce quella che penso fosse una maledizione.


Zan Zan

mercoledì 2 ottobre 2019

Le Donne sono tutte cattive, tranne io e mamma...già mia sorella...

Quando il male assoluto ci parla, ci sussurra, biascica, a volte non si capisce... 


È un caldo pomeriggio di settembre nel Cartolerex.

Un affascinante cartolaio sovrappeso porge con garbo, ma con fermezza, con gentilezza, ma con sveltezza, né troppo, né troppo poco, perché poi é un attimo che esageri, i testi scolastici atti al superamento della classe istruttiva per i piccoli pargoli giunti ilari nell'umile cartoleria.

Ne ha ordinati, smistati, ricoperti ed impilati oramai più di 2000. 

Li vede ovunque. 

Sono ovunque.

I poveri padri che giungono spaesati chiedono sull’uscio dove possono trovare la libreria... e questa, caro il mio bietolone, dicesi cartolibreria: oltre le penne, i libri di scuola. Ritirano con timore reverenziale i testi scolastici della scuola elementare senza pagare, ovviamente, (paga il comune di residenza, ovunque tu risieda, da Trieste in giù)  sentendosi quasi in difetto.

Poi ci sono loro, le protagoniste di settembre, le madri.

Si dividono in macrocategorie:

- Le Novizie, hanno un figlio in prima elementare, sono oltre i 40, donne in carriera che Melanie Griffith scansate, ma non l’hanno mai fatto prima, non sanno come si fa, quanto dura, le dimensioni ... e la quantità dei libri (che quando gli piazzi sul bancone un pila di 30cm di libri strabuzzano gli occhi come Lucia Mondella la prima notte di nozze) e quindi tocca al bel cartolaio spiegargli il tutto. Loro giocherellano con i capelli, fanno le smorfiose, ignare che l’affasciante negoziante invece sbirci con la coda dell’occhio il barista belloccio che passa davanti alla vetrina col vassoio in mano.

- Le Seconde, hanno superato indenni il primo anno di scuola del pargolo e si presentano in negozio come le secchione della classe. Sanno tutto, sono preparate, si vede che hanno ripassato la sera prima di giungere in negozio. Sono le più facili, un po’ perché ordinano solo il sussidiario ed il libro di inglese, un po’ perché non hanno fatto comunella o creato attriti con le loro simili e quindi risultano molto gestibili nei momenti di prenotazione e di consegna dei testi scolastici.

- Le Cospiratrici, sono casalinghe o hanno un lavoro part-time, quindi dedicano molte ore alla crescita intellettuale del loro pargolo e sviluppano una sorta di tensione impercettibile alla vista ed all’udito, ma che si sente nell’aria: loro sanno che il bel cartolaio, per non si sa quale motivo, ordinerà, ricoprirà e consegnerà i libri scolastici prima alle acerrime nemiche! Quindi di notte procedono alla creazione di bambolotti voo-doo del bel cartolaio e gli infilano gli spilli in ogni dove.

- Le Jessica Fletcher, sono donne risolute, che lavorano a tempo pieno; sono avvocati, medici o comunque professioniste che comandano un nugolo di uomini sotto di loro; hanno poco tempo da dedicare al processo di ordinazione-prenotazione-ritiro-consegna-firmare le cedole dei libri scolastici quindi pretendono che sia fatto tutto in 2 giorni; scoprono con appostamenti, microspie o interrogatori stile Guantanamo quale sia il fornitore dei libri del loro bellissimo cartolaio di fiducia e si sostituiscono a lui chiamando e minacciando il suddetto grossista se non consegnerà in tempi brevissimi, 24 ore insomma, i testi scolastici in piccole scatole anonime.

- Le Erinni, sono donne separate, divorziate, divise o lesbiche che quindi hanno pochissimi rapporti con un maschio, lo considerano inferiore, lo odiano, lo detestano. Anche se si tratta di un cartolaio di una bellezza sconvolgente e di una gentilezza disarmante. Ordinano i libri il 5 settembre ( una settimana prima perché tanto cosa vuoi che ci voglia a far arrivare 5 libri, Il colosso giallo/nero che vende on line spedisce loro i vibratori in 12 ore! ), si salvano il numero del cartolaio nel cellulare sotto la A, in modo che lo trovino subito e dopo di che lo tempestano di chiamate, sms, whatsapp, messaggi nella bottiglia perché i libri non sono arrivati.