venerdì 20 settembre 2019

La Mamma Pancina



Giubilo e festa sia in tutto il regno!

Oggi ho avuto il mio primo incontro ravvicinato con una MammaPancina!

Per chi non lo sapesse, le MammePancine sono donne incinte, notevolmente bigotte, che hanno un rapporto estremo con la gestazione, il parto ed i figli. Vedono l'atto sessuale come aberrante, danno nomignoli assurdi agli organi sessuali per non nominarli ed in generale vedono appunto tale atto solo per la riproduzione e non per il piacere personale. Un ragazzo, Il SignorDistruggere, ha scoperto l'esistenza di questi "esseri" ed ha creato blog, pagine Facebook e profili Instagram con le avventure surreali di queste signore. Io ho sempre pensato che fosse tutto vero, nonostante ci siano parecchi detrattori, vedendo la fauna che popola il mio negozio, ma non ne avevo mai incontrata una!
Poveri uomini, però ve le siete scelte voi alla fine. Poi però capisci perché alcuni bussino alle porte di altri uomini. Ce li portate voi a fare il salto di corsia!

Entra questa ragazza, giovane, bionda, carina.

Deve fare una fotocopia della carta di identità.

Mentre mi porge le monete per pagare mi fa la domandapancina.

MP: "Volevo sapere se ha anche i colori per colorare le pance delle mamme"

Con la tranquillità e la normalità con cui si chiede "una matita HB"

CM: "Ehm, no, ma perché si possono colorare le pance?"

E, soprattutto, perché lo si fa?!? Ma non ho avuto il coraggio di chiederglielo.

MP: "Sì, certo che si colorano!" risponde la puerpera tutta stizzita.

Perché quando metti il bastone tra le ruote ad una MammaPancina è meglio che tu abbia una corazza medioevale addosso che altro che la furia della Montagna di Games of Thrones

Cerco di parare il colpo con frasi di circostanza

CM: "Ah, ma guarda, non lo sapevo proprio. No mi dispiace non ho articoli del genere nel mio negozio"

Una persona normale dopo una frase del genere si accomiaterebbe e abbandonerebbe il negozio con il suo squallido zainetto (cit.).

Non un cliente medio. Non nel mio negozio. Non una MammaPancina!

MP: "Ma non ha nessun colore che vada bene? Questi sono a base d'olio"

Ma se ti ho detto di no! Non li ho in negozio!

Se li avessi ovviamente te li proporrei per venderteli!

Non sono mica qui a pettinare le bambole o a fissare piastrelle!

CM: "No, mi spiace, non ho nulla del genere. Le uniche cose ad olio che ho in negozio sono i pastelli ad olio"

Ok, me le vado a cercare pure io, freno sempre la mia lingua troppo tardi.

MP: "E non vanno bene?"

CM: "Non saprei, non vorrei che facciano male"

MP: "Vediamo cosa dice sulla scatola!" con il brio del bambino che passa davanti ad una gelateria e conquista un cono 4 gusti!

Sulla scatola dei pastelli ad olio della Giotto, ovviamente, non c'è scritto se si possano usare sulla pelle.

Non si fida, le devo porgere la scatola e lo deve leggere lei.

Perché la prima caratteristica di un buon cliente medio è l'essere enormemente diffidente

Durante questo scambio di scatolette faccio funzionare il cervello e penso che, forse, possano andare bene i colori che si usano per mascherarsi a carnevale. Un articolo che comunque non tengo a prescindere nel negozio, ma che io eviterei di usare sul pancione di una donna incinta! Perché non si sa mai, sono colori alla fine e la cosa di colorare le pance penso sia utile come un frigorifero al polo nord.

MP: "No, non dice nulla per le pance delle mamme"

M A  D A I ? ? ? 

CM: "Mi spiace, arrivederci"

mercoledì 18 settembre 2019

Le Cose Importanti e Necessarie



Entra una ragazza, sui vent'anni, carina, normalissima all'apparenza.

RagazzaNormalissima: "Buongiorno, vorrei un blocco ed una penna"

CartolaioMatto: "Blocco grande o piccolo"

RN: "No, allora è meglio un quaderno. Piccolo. A quadretti"

Già ci sono le prime avvisaglie di disordine mentale, ma qui, ok, siamo ancora nell'indecisione di quando uno non è sicuro di cosa voglia. Non facciamoci caso.

RN: "E poi mi servirebbe una penna"

CartolaioMatto con la verve di Ana Laura Ribas ai tempi di "OK Il Prezzo è Giusto" le mostra la distesa di espositori di penne presenti sul bancone.

CM: "Eccole, guarda pure e scegli"

E qui esce il cliente genio, la demenza, il gelo nel sangue del povero cartolaio che deve tenere a freno tutto il sarcasmo che ha in corpo.

RN: "Una che scriva?"

In un mondo perfetto, dove poter sbeffeggiare i poveri cretini che fanno richieste idiote la risposta sarebbe stata: "Aspetta che vado in magazzino dove tengo nascoste quelle che scrivono! Sai qui sul bancone tengo solo penne finte o secche, che non scrivono più!"

E invece no, meglio mordersi la lingua, anche perché sono da poco passate le 8 quindi chi ha voglia di discutere, andare direttamente al bancone e prendere una BIC.

lunedì 16 settembre 2019

Superare i Propri Limiti



Primo giorno di scuola archiviato, anche già da un po' se è per quello.

Oggi cominciano le cose seriamente, la prima settimana completa di studio, di compiti, di levatacce alle 6 di mattina.

Ho retto bene il colpo quest'anno, mi compiaccio da solo!

La consegna dei libri procede quasi impeccabile, ne mancano ancora parecchi, ma considerando il fatto che l'ultima ordinazione è di venerdì scorso direi che sono nella norma.

Anzi, per ora, lo dico sottovoce, senza farmi sentire, ci sono meno rompimenti e problemi degli anni passati.

Le cedole librarie stanno arrivando con una velocità incredibile. Tutte le scuole le hanno già pronte! (tre/quattro anni fa una scuola le consegnò dopo il ponte del 2 Novembre.....)

C'è da sottolineare poi il fatto che quest'anno il sottoscritto abbia dovuto servire 110 pargoli in più rispetto allo scorso anno dato che una delle cartoleria più vicine ha smesso di fare le prenotazioni e si sono quindi riversati in massa qui.

110 non sono pochi in più, praticamente tutte elementari, vale a dire libri pagati dal sottoscritto ora, lunedì prossimo per la precisione, e rimborsati dal comune...beh, a saperlo! Ho provato ad aspettare fino ad Aprile alcuni anni. Altre volte Febbraio. Gennaio è la normalità...lo scorso anno fu prima del 31 Dicembre, un vero e proprio record che spero diventi una consuetudine.

Tutto questo per dire che, per chi non lo sapesse, i cartolai fanno da finanziatori del comune perché anticipano i soldi, fanno lo sporco lavoro di prendere gli ordini, dividere i libri, chiamare i genitori, sopportare le mamme che stressano, per un numero n di mesi si spera il più breve possibile, ma mai inferiore comunque ai 3.

E perché lo fai? 

Chi ti spinge a farlo?

Che, c'è qualcuno dietro che ti spinge a farlo?

Spingitori di Cartolai che ordinano libri! (cit)

A parte gli scherzi, si fa ovviamente nella speranza di vendere qualcosa di cartoleria; ad occhio pare che i nuovi arrivati si stiano comportando bene, un minimo di spesa la fanno in parecchi, diciamo un 10-15% delle nuove leve, vedremo a fine mese quando si tireranno le somme.

Per ora tiro al 23 settembre, data fatidica di scadenza dei pagamenti! 

Sigh. 

venerdì 6 settembre 2019

Tristezza per favore vai via




Oggi il CartolaioMatto è in una veste diversa, non fa ridere, non scherza.



Stando dietro al bancone del negozio, come avete letto, se ne vedono di cotte e di crude, ci si diverte, ci si arrabbia ed il tempo passa quasi senza accorgersene.



Per fortuna non tutti i clienti sono dei noiosissimi perditempo, dei pazzi strampalati che perdono la bavetta dalla bocca o degli stalker. Alcune sono persone meravigliose che entrano nella tua vita e diventano una costante della giornata, un appuntamento fisso.



Avevo pensato alla riapertura del blog di scrivere qualcosa su di lei, la NonnaPatrizia, perché era diventata una colonna portante del negozio: la mattina era scandita dal suo passaggio per controllare che tutto procedesse bene, che non ci fossero problemi, prima di andare a bere il caffè con le sue amiche.



Lo faccio solo ora, troppo tardi, perché da ieri notte non c’è più, dopo una fulminante malattia.



Io l’ho scoperto solo una settimana fa, da leonessa quale era non ha voluto far sapere nulla fino in ultimo per non avere compatimenti che non avrebbe gradito.



NonnaPatrizia che ha dovuto crescere un nipote, dopo due figli, che ha portato a raggiungere il proprio sogno di entrare in un’accademia militare, giusto in tempo la scorsa primavera.

Andare alle riunioni a scuola, accompagnarlo alle visite, crescerlo, fargli fare la maturità e superare un numero assurdo di esami per entrare in accademia. Procurargli vestiti, giacche, magliette, mutande.


Un giorno l'ho dovuta aiutare in fretta e furia a preparare un pacco con venti paia di mutande perché il nipote in accademia era rimasto senza ed era riuscito a mandare un messaggio furtivo ( già in accademia i cellulari non esistono. Diciamo che dai racconti assomiglia più ad una prigione!) in cui chiedeva aiuto in quanto rimasto a corto di braghe! Ridevamo pensando al controllo all'ingresso che poteva aprire il pacco e trovare mutande e cioccolatini!



Una donna fortissima, quasi militare negli atteggiamenti, un vero e proprio comandante.



Eravamo uno il confidente dell’altro, ci davamo del Tu, io normalmente faccio fatica a dare del tu ad una persona di quasi settant'anni, per rispetto, educazione. Eppure eravamo entrati in sintonia, ci confidavamo di tutto, ci facevamo da psicologo l’un l’altro e non ci facevamo mancare dei bei pettegolezzi.



Si merita un post, forse troppo malinconico rispetto al blog, forse troppo confuso a causa delle lacrime che ancora mi scendono, ma non si può non fare omaggio a questa donna spettacolare.