L’avvicinarsi delle festività natalizie dovrebbe riempiri i cuori di amore e buoni sentimenti, anche nei clienti che frequentano il negozio.
Ecco, magari avranno pure il cuore pieno, ma a livello di cervelli...ehm... non pervenuto, come la temperatura di Potenza che non arriva mai.
A volte poi può capitare che qualcuno ben considerato fino a quel momento possa sprofondare in classifica.
L’altro giorno entra lei, Clientessa quarantenne, una giovane avvocatessa rampante, dotata di prole numerosa e rumorosa, che frequenta da qualche anno il negozio e compra anche abbastanza spesso.
Quando arriva, io sono occupato con un altro cliente che guarda i giocattoli e oltretutto c’è altra gente in negozio che gira, perciò sono parecchio distratto: mi accorgo che entra, ma non ho tempo di darle retta.
Si rivolge quindi alla mamma per cercare quello che vuole e viene servita rapidamente. Io intanto mi libero dal cliente “perditempo che non sa che vuole” - una razza che prolifica sotto le festività - e mi dirigo in cassa.
Sento l’avvocatessa rampante dire che metterà il Lego direttamente nel sacchetto regalo, mi mette una banconota da 20€ sul bancone e quindi comincio a battere i prezzi: 12,90€ il Lego e 2,30€ il sacchetto regalo.
Dato che è una cliente ricorrente, che non mi ha chiesto pacchetto regalo e nemmeno il sacchetto di plastica mi sembra giusto arrotondare a 15€.
Le porgo la banconota da 5€ in resto e la vedo stranita.
Allora penso che abbia fatto da lei i conti e che si aspettasse solo monete.
E invece no!
Mi guarda, sempre più stranita, e mi fa “Mi sembra un po’ tanto!”
Io non capisco ancora e le dico che il sacchetto era 2,30€, che sí magari era un po’ caro, ma era uno dei più belli; oltretutto ha anche il bigliettino attaccato!
E invece no!
Lei, bella bella, salta fuori con la novità: “Ma guardi che il Lego non l’ho preso qui, lo avevo già!”
Ah
E continua: “mi sembrava un po’ tanto 15€ il sacchetto regalo.”
Eh
Le porgo il resto mancante e la saluto, senza proferir parola perché ne sono privo.