martedì 21 dicembre 2010

Ai du no spik inglish.


Oggi è passata Sceneggiata, cara vecchietta (ma poi neanche tanto, sui 70 direi, napoletana verace), che doveva spedire via fax alcuni documenti.

Mi porge una busta su cui è segnato il numero del suddetto fax con annesso promemoria:


"I fogli vanno spediti via FACHIS"


Adorabile.

venerdì 17 dicembre 2010

Ricordi di Neve


Tre anni fa aveva nevicato molto di più e molto più spesso.

Un lunedì mattina dovevo assolutamente andare da un mio fornitore a prendere una cosa assurda per un cliente assurdo.

Ma era un buon cliente e avevo assicurato che questa cosa sarebbe arrivata per lunedì pomeriggio dato che doveva fare un regalo.

Mi sveglio la mattina e fuori dalla finestra neve da tutte la parti, in tutti i luoghi e pure in tutti i laghi.

Ahrgh!

E adesso come faccio? Cosa faccio?

Io, la neve e la mia macchina siamo tre soggetti distinti e differenti che mescolati non vanno assolutamente d'accordo.

Non faccio in tempo a pensare a come rimediare che squilla il telefono:

Camionista Romeno "So io, oggi devi andare al magazzino in tutti i modi?"

CM "Eh sì, cavolo, ma con sta neve come faccio?"

CR "Dieci minuti e so sotto casa tua"

CM "Ma no, dai, in qualche modo vedrò di fare io..."

CR "Te no ti preocupare, dieci minuti e so lì"

Per le strade c'era forse mezzo metro di neve, ma poca roba per un camionista abituato alle lande romene.

Macchine che scivolavano di qui e di là e Lui bello tranquillo come se stesse andando in autostrada.

Senza catene, oltretutto

E così grazie al CamionistaRomeno sono riuscito ad accontentare un cliente scassaballe che altrimenti mi posso solo immaginare cosa mi avrebbe fatto passare e che invece continua a rompermi le scatole con richieste stupide.

giovedì 16 dicembre 2010

Client's Collection: Il Camionista Romeno



E' giunto il momento di parlare di Lui, la testa di serie per eccellenza, il mio Camionista Romeno.

E' un ragazzone alto, grande e grosso, sempre in giro per il mondo a bordo di camion o furgoni, che ha stazionato nei paraggi per quasi due anni.

E' entrato in negozio la prima volta, tutto sporco e sudato, per mandare un fax. Si vergognava del suo aspetto trasandato da lavoro e quasi si nascondeva.

E' scattata invece subito la scintilla fra di noi, non so il perché, ma ci siamo trovati subito.

E' poi ritornato, più volte. Si sedeva e chiacchierava mentre inviavo curriculum in cerca di un lavoro migliore. Mi ha raccontato tutta la sua vita, le sue avventure e tutto quello che ha dovuto subire.

Era in pratica diventato un appuntamento fisso: verso le cinque e mezza arrivava in negozio e stava qui fino alla chiusura, mi riaccompagnava a casa in macchina! Io dicevo di avere l'autista personale!

E a volte stavamo un'altra ora a parlare in auto dei miei e dei suoi problemi, della ragazza che lo trattava male, del padrone che voleva lasciarlo a casa per la crisi.

E' l'unico con il quale non ho segreti, sa tutto, anche cose di cui mi vergogno.

E' pazzesco, ripensandoci, che abbia trovato in lui il vero migliore amico. Ci sono amici che conosco da più di 20 anni che però sanno magari un decimo delle cose che sa lui.

E se qualcuno me lo avesse detto prima non gli avrei creduto.

E' orgoglioso del mio negozio, mi chiede sempre come va e si preoccupa nei momenti difficili. C'è telepatia fra di noi, chiama sempre nei momenti in cui sono giù per un motivo o per un altro senza bisogno che lo faccia io.

E ricordo anche il giorno in cui mi ha detto che si sarebbe ritornato nel suo paese di lì a poco, così come ricordo l'ultima sera in cui ci siamo visti con la macchina carica di scatoloni e come sono stato io i giorni seguenti.

E' poi ritornato l'anno dopo in Italia, ma a 500km da qui. Ci siamo visti qualche volta, sentiti praticamente tutti i giorni. Io sono il suo tom tom personale quando non trova una destinazione.

E ieri sera, a sorpresa, mi ha citofonato a casa. Sarebbe dovuto passare lunedì, eravamo già d'accordo, ma poi gli avevano cambiato il viaggio ed era saltato il nostro appuntamento.

E' rimasto solo mezz'ora, giusto il tempo per ricordarmi, se mai me ne fossi scordato, che è il mio migliore amico e che come lui non c'è nessuno.

Ecco, due post troppo buoni...in fila, poi...dal prossimo ricomincio a lamentarmi dei clienti rompiballe e delle richieste da letterina di Natale e di tutto il resto.

venerdì 10 dicembre 2010

Momenti Belli


Perché lamentarsi sempre, essere sempre borbottoso, scontroso e sbuffante?

A volte infatti ci sono cose che rendono piacevole la giornata e mi fanno capire quanta gente "extra" mi voglia bene, gente che ho conosciuto in negozio e grazie al negozio.

Per dire, ritrovarsi tra i ringraziamenti di una tesi di laurea di una cliente non capita tutti i giorni.

Ecco, che poi la ragazza in questione mi ringrazi per la mia gentilezza e pazienza, che dica che una parte del merito del suo lavoro è anche mia mi ha fatto letteralmente sciogliere in lacrime.

Ok, sono un tipo che si commuove facilmente e ho le lacrime in tasca.

Qualsiasi film mi fa commuovere.

Che sia Rambo o Bambi.

Mamma mia quanto ho pianto per Bambi...

Però, voglio dire, son proprio soddisfazioni che cancellano i clienti rompiballe.

E ogni tanto ci vuole!

Complimenti Valentina, sarai una bravissima insegnante, ne sono sicuro!

martedì 7 dicembre 2010

Maddalena's Anatomy


E' appena andata via Lei, la Grey's Anatomy de noartri, non prima di spiegarmi i suoi progressi in campo medico.

M "Sai, adesso riesco a sintire la frequenza. Ho preso un bell'orologio e ora ce la faccio"

CM "Oh, bene, ma che brava"

M "E' sulla pressione che devo fare ancora pratica"

CM "Uhm"

M "Ci sono tutti questi vecchiettini in reparto che mi fanno da cavia, ma a quelli che stanno troppo male non riesco ancora a prenderla"

Oh! Grande! Giove!

M "Il dottore mi richiama, dice che devo esercitarmi, ma è difficile"

E ride!

Oh! Grande! Giove!

Giuro che se non l'avessi sentita con le mie orecchie, stenterei a credermi!

E' allucinante.

Degna di nota la mise della suddetta ragazza.

Partiamo dal presupposto che non è magra. Ha un fisico molto mediterraneo, quando dico molto intendo che porta l'ottava di reggiseno.

Maddalena è fiera del suo corpo e io sono contento per lei che non si faccia problemi, ma indossare camicetta e shorts come Daisy Duke in Hazzard mi pare esagerato.

Anche perché sono shorts molto shorts ed i bottoni della camicetta esplodono nella parte alta.

Se uno le fa notare che forse è un tantino esagerato come abbigliamento, specie in una città e non nel paesino al mare, lei con supponenza risponde che è bella e quindi se lo può permettere.

Bancomatto


Entra un signore, a prima vista normale, sia come aspetto che come richieste.

Deve fare un regalo al pargolo per Natale.

Bravo, non aspetti all'ultimo minuto e non ti lanci in strane richieste del 24 dicembre.

E oltretutto mi scegli con una rapidità esemplare.

Visto e piaciuto.

Proprio bravo.

CM “Sono 35 euro e 90.”

C “Posso pagare con il bancomat?”

CM “Ma certo; può venire da questa parte a digitare il codice?”

C “93873”

CM “Cosa?”

C “E' il codice!”

CM “E me lo dice così?”

C “Sì.”

CM “…”

Si passa da un estremo all'altro.

Ci sono certi che entrerebbero volentieri in una simil-cabina elettorale per nascondersi alla mia visuale.

Poi c'è questo tizio che dice chiaramente ad alta voce il suo numero.

Ovviamente il numero che ho scritto è inventato.

Anche perché saranno passati 20 minuti e chi se lo ricorda più il codice!

lunedì 6 dicembre 2010

I AR



Sabato sera entra in modo spavaldo in negozio Maddalena, ragazza che sta per diventare medico e che quindi ha iniziato a fare praticantato in ospedale.

M: “Non riesco a provare la pressione!”

CM “Ma come, scusa? Stai per diventare dottoressa, potresti quasi già operare e non sai provare la pressione?”

M “Eh, ma non è semplice. Mi hanno dato tutti i vecchietti per fare prova, ma non ci sono riuscita e il primario si è arrabbiato”

CM “Eh, beh, ti credo! E' una cosa semplice, la so fare anche io, scusa”

“Mi insegni allora? Dai, dai insegnami come si prova la pressione!”

Il fato, il caso, il destino, la sfiga, vuole che io avessi un aggeggio per provare la pressione nella cassetta del pronto soccorso.

E in men che non si dica il negozio si trasforma in un'astanteria.

M “Ah, ma che bello questo! Quello che hanno in ospedale è tutto vecchio e rovinato”

CM “Eh, io non è che provi la pressione a tutti i vecchietti che entrano e, anzi, non devono neanche sapere che ho questo affare! Sennò sai che processione?”

Si comincia bene, dato che non sa neppure piazzare (io non conosco i termini esatti, però almeno lo so fare) il bracciale sul braccio.

Lei infatti lo posiziona poco più su del polso e lo stringe pochissimo.

CM “Ma Maddalena pompa più forte! Ci credo che non riesci in ospedale! Su forza, fai andare sta mano. Dovresti essere abituata!”

In tutti i doppi sensi che si possono pensare.

Perché lei è abituata e lo sa tutto il circondario perché si vanta con tutti delle sue abilità e conquiste.

E invece no. Dà un colpo e poi sta ferma 5 secondi. Ovvio che così non si riuscirà mai; comunque dopo tre, quattro prove (su di lei, io non mi fido neanche per una cosa così semplici ad offrirmi come cavia) alla fine pare abbia capito come si faccia a fare questa complicatissima operazione.

CM “Bene, ci rivediamo qui domani con la prossima lezione:
Come mettere una supposta"

giovedì 2 dicembre 2010

Ucci Ucci...Sento Odor di Clientucci...



Da dietro a un bancone se ne sentono di tutti i colori, in tutti i sensi, con tutti i sensi.

C'è la Signora che sa di sapone di marsiglia.

La Nonnina che sa di natfalina.

Il Gay che sa di vaniglia.

Il Manager Riccone che sa di dopobarba al pino mugo.

La Segretaria che sa di bouquet.

Lo Shirilanchese che sa di fritto.

Il Muratore che sa di lavoro.

Il Cinese che sa di cinese.

La Cagnara che sa di cane bagnato.

Il Ragazzone Palestrato che sa di arbre magique. Ma forse è solo il suo deodorante.

Il signor Goffredo che sa di sigaretta. Ma di quella spenta nel posacenere e lasciata lì 3 ore.

Kaori che sa di biscotti. Ma di quelli cattivi.

Flora Fauna e Serenella che sa di muschio. Ma muschio bagnato.

Cetriolo invece sa di muffa. Più che di muffa, sa di umido. Di umido di cantina di casa vecchia, ecco.

Io non so di che cosa so, ma il sapone mi ricordo di usarlo sempre la mattina.

mercoledì 1 dicembre 2010

Sono Vivo e Lotto con Voi


No, non mi sono caduti in testa i vocabolari di Latino e di Greco.

No, non sono sepolto sotto 3 metri di neve.

No, non sono stato legato e seviziato dal Mercante in Fiera.

No, non è che ho avuto il negozio pieno di gente amorevole e per nulla rompiballe.

E' che la scolastica si è protratta più di quanto pensassi generando caos e scompiglio nel mio già agitato cervello.

Cambi di libro che manco al pit stop della Ferrari, cedole da ottenere, contare, ricontare, timbrare, spedire.

In più mi sono laureato ad-honorem anche in medicina, a quanto pare, avendo scritto per intero una tesi.

Sempre considerando che sono qui sempre solo, che mi devo interrompere ogni 2 per 3 per fare una cavolo di fotocopia della carta d'identità..insomma, mi è mancato il tempo materiale.

E si sono ovviamente sommati altri piiiiiccccoli e simpatici problemi, screzi e appianamenti di divergenze.

DEVO però per forza raccontare almeno alcuni dei casi assurdi capitati in negozio.

Per cui rimanete sintonizzati su queste frequenze e potrete scoprire ben presto:

"Come calcolare il proprio ciclo mestruale su internet"

"Come telecomandare un camionista romeno con un cellulare per le vie del mondo"

"Come rimandare nei ranghi il rappresentante gallo cedrone"

"Come rimediarsi un soprannome, dopo i tanti affibbiati ai clienti"

"Come farmi sciogliere in lacrime con due mosse, manco fossi un pupazzo di neve"

e per contro

"Come mandarmi fuori di testa e farmi imbestialire a tempo 0"

"Richieste Varie ed Eventuali" che danno sempre molte soddisfazioni

Buona Lettura