Mi sembra doveroso aprire la serie della fauna che popola il mio umile negozio con uno dei clienti più assidui, il signor Goffredo (amo dare soprannomi ai miei clienti in base a cosa mi ricordano o alle loro manie; lui ha sempre freddo, anche il 15 Agosto), novantenne arzillo che passa quasi una volta al giorno a vedere come procede il negozio e che ogni tanto ha qualche problema di cartoleria.
C.M. "Buongiorno signor Goffredo"
G "Buongiorno"
C.M. "Come andiamo?"
G "Eh, non bene"
G "La matita (penna, anzi, un refil per la sua penna, ndr) che ho preso da Lei l'altra settimana non scrive bene: è dura; non è uguale a quella di prima; io glielo avevo detto che non era uguale..."
C.M. "Ma no, guardi che era identica, abbiamo anche confrontato i ricambi uno accanto all'altro"
G "No, non è uguale, e non scrive bene. E' dura. Allora adesso quando faccio le parole crociate tengo di fianco un pezzetto di carta vetrata e ce la passo sopra. Perché è dura, ecco, così l'ammorbidisco un pochino. Anche se non è uguale a quella di prima!"
Il tutto mimando il gesto di lui che scartavetra la penna.
C.M. "E scrive ancora?"
G "Sì, sì, anche se è ancora un po' dura"
C.M. "Eh, l'ho capito anche io che è dura..."
Nessun commento:
Posta un commento