venerdì 30 aprile 2010

Fatture



Entra la segretaria di uno studio di avvocati con sede nel palazzo di fronte.

S: "Ciao, mi servirebbero le buste trasparenti per il raccoglitore"


CM: "Eccole, sono 2 euro e 20 centesimi"


S: "Grazie. Questi sono i dati per fare la fattura"


CM: "..."


CM: "..."


Mica che avessi capito male le faccio:


CM: "Cioè devo farti la fattura per queste buste?"


La segretaria, in evidente imbarazzo, annuisce.


A me costa poco tempo scrivere una fattura, specie se di una riga, ma non ne capisco ancora l'utilità!


Ok, 30 centesimi di qui, 30 di là, 30 di su, 30 di giù si arriva svelto a 10 euri.


Non so, però mi sa che spende di più a pagare il commercialista che a scaricare questi 30 centesimi...


p.s. ciliegina sulla torta, mi ha pagato con 50 euri...

giovedì 29 aprile 2010

Il Gioco del Silenzio


Ieri pomeriggio sembrava tutto tranquillo. Clienti normali, fotocopie - fax - matite - penne. Insomma, anche un po' noioso. Mi metto quindi al computer per scrivere un post, ma non faccio in tempo ad arrivare a metà che mi entrano le "Tre Furie".

Le "Tre Furie" sono un fratello e due gemelle sui 12 - 14 anni circa, ai quali piace passare del tempo nel mio negozio per vedere tutte le belle cose che ci sono.


Ecco, a loro piacerà, a me molto meno. Anzi, proprio per niente.

Non lo so, sarà poi stata l'aria primaverile, ma mi hanno fatto letteralmente diventare matto, non riuscivo a cacciarli a casa e non sapevo più che cosa fare.


Dopo aver spostato ai piani alti degli scaffali tutti i giochi dotati di luci, suoni e colori prima che li spilassero (rende bene l'idea, vero?) per sempre, hanno toccato tutto quello che c'era a portata di mano, e spostato tutto lo spostabile.


Io li ho anche sgridati, ma non sono risultato credibile a quanto pare perché loro hanno continuato imperterriti.


Di solito poi solo il fratello si ferma un po', mentre le gemelline pestifere passano di rado.


Finalmente li ho convinti a fare una specie di gioco del silenzio. 20 minuti per farli stare zitti 5 minuti interi...sempre meglio di niente comunque. Alla fine del gioco se ne sono andati.


E' che sono troppo buono. O troppo pirla forse. O mi devo forse far pagare come baby sitter.


In mattinata mi ha anche telefonato la madre per scusarsi di come si sono comportati.


In chiusura verso le sette e trenta, i casi della vita, è arrivata la "Maestra delle setteeventinove" per fare le fotocopie della fiaba di Andersen "Il Pifferaio Magico".


Lo sapevate come va a finire la fiaba? I bambini mica tornano in paese, no, quella è la versione buona. In realtà li butta tutti in un burrone. Sapevatelo (cit.)

martedì 27 aprile 2010

Repetita Iuvant, ovvero il Cetriolo



Legenda: questo ragazzo avrà una trentina d'anni, ma per come si esprime vi dovete immaginare una sorta di Mike Bongiorno, con un tono leggermente più cantilenante, con gli intercalari "No, ma ti chiedo, eh" e "Ti dico, eh" all'inizio ed alla fine di ogni frase. Tempo di permanenza nel negozio di anche 1 ora e mezza. Un sogno insomma.

Fra i casi umani ricorrenti (molto purtroppo) lui è senza ombra di dubbio una testa di serie. Non so se possa considerarsi il leader, ma ci manca veramente poco.

La particolarità piacevole di Cetriolo è quella di ripetere più e più volte le cose. Sempre le stesse cose. Che a me non interessano.

So che gli piace fare le scalate, ma non quelle pericolose, ti dico eh, di 7° o 8° grado, eh, perché sono pericolose, ti dico eh.

So che gli piace andare con le ciaspole, no, ma ti chiedo, eh, vuoi venire con me? Ti chiedo, eh.

So che conosce tutti i paesini della val Brembana, delle province di Bergamo, Sondrio, Lecco e Como. No, ma ti chiedo, eh tu ci sei mai stato?

A me solo quando dice la parola "ciaspole" già non ci vedo più. Mi rende nervoso. Non so, mi fa anche pena, ma allo stesso tempo non sopporto la sua presenza, ecco.

Oggi ci siamo limitati ad una conversazione telefonica. Molto meglio insomma.


Cetriolo: "Ciao!"

CM: "Ciao!"

CET: "…"

CM: "…"

CM: "Pronto? Pronto? Chi è?"

Cerco di farlo parlare. Ho capito benissimo chi è, ma sta zitto da forse dieci secondi, non so che altro fare.

CET: "Ciao!"

CM: "Ciao! Pronto? Chi è?"


CET: "Ciao CartolaioMatto, sono il Cetriolo"

CM: "Ciao carissimo"


Sì, come no..

CET: "Volevo sapere se mi hai chiamato tu sul cellulare, perché ho il cellulare ad aggiustare, e allora ho un altro cellulare e su questo cellulare non ho i numeri di cellulare e allora volevo sapere se mi hai per caso chiamato tu."

CM: "No, no, non ero io"

CET: "Ah, perché ho il cellulare ad aggiustare, ti dico, eh, e allora ho un altro cellulare e su questo cellulare non ho i numeri di cellulare e allora volevo sapere se mi hai per caso chiamato tu, ti chiedo, eh."

CM: "Eh, no, non ero io."

CET: "Ah, allora non mi hai chiamato tu?"

CM: "No, no non ero io"


CET: "Perché il tuo numero è questo (e me lo legge..)"

CM: "Eh, sì quello è il mio numero"

CET: "Allora non mi hai mica chiamato tu"

No, scusa, ma se hai il mio numero di telefono e sono diversi sarà qualcun altro, no?

CM: "..."

CET: "Chissà chi era"


CM:  "..."

CET: No, perché, ti dico eh, ho il cellulare ad aggiustare, e allora ho un altro cellulare e su questo cellulare non ho i numeri di cellulare e allora volevo sapere se mi hai per caso chiamato tu."


CM: "No……."

CET: "Allora ciao"

CM: "Eh, ciao eh"

venerdì 23 aprile 2010

X Rated



Entra un tizio non proprio in peso forma (e detto da me che, insomma, ecco, stendo un velo pietoso sulla bilancia quando mi peso, però, insomma, ecco, è un dato di fatto che la bilancia si lamenti lo stesso) che vuole dei badge per infilarci il suo tesserino di Testimone di Geova.

E fin qui, tutto normale. Non cerca neanche di convertirmi come quelli che mi fermano per strada ogni santissimo sabato mattina. Ottimo direi.


Il momento clou arriva quando il tizio, che non doveva portare cinture/bretelle, si è girato e piegato per mettere i badge nel suo squallido zainetto (cit.) e mi ha, diciamo, mostrato molto più di quanto volessi vedere. 


Mooolto di più.

giovedì 22 aprile 2010

Conti e Sconti



Parte 1

Vecchia Befana: "Buongiorno, vorrei un bel biglettino per la cresima del mio nipotino"


CM: "Ecco, può scegliere in questa fila dell'espositore. Questi sono appena arrivati, sono particolari, fatti a libretto con vari pensieri per ogni pagina"


Orrendi in realtà, con frasi di circostanza, ma ho notato che piacciono parecchio.


VB: "Oh, prendo questo allora, è molto bello"


CM: "Va bene, sono 2 euro e 50"


VB: "Eh, ma me lo fa un po' di sconto?"


Ogni tanto il self-control mi abbandona


CM: "Su 2 euro e 50? Ma sta scherzando forse?"


La befana ride.


VB: "Eh, sa, sono talmente abituata a chiedere lo sconto che mi viene automatico"


Ecco, la prossima volta che ti arriva la pensione telefono al nostro giovine premier e gli dico di levarti 2 euro per una tassa qualsiasi una tantum, vediamo come la prendi e ne riparliamo.


Parte 2


Uomo Orrendo: "Ecco ho deciso, prendo questo"


Bene, bravo, era ora, sei dentro da mezz'ora e mi hai fatto domande stupide e ripetitive che non ce la faccio più.


CM: "Sono 13 euro"


UO: "Beh, ma me lo fa un pochino di sconto"


Che poi io sono più pirla di loro a farglielo, ma vabbè


CM: "Va beh, 12!"


Ma levati dalle scatole entro 5 secondi


UO: "Ah.."


e mi guarda sconsolato


UO: "Dieci proprio non si può fare?"


CM: "Ma direi proprio di no."


Parte 3


Ragazza Stupida: "Devo fare queste fotocopie"


CM: "Va bene"


Le conto. Sono 13. La ragazza stupida è già stata qui sabato scorso, ha fatto la bellezza di 50 fotocopie, insomma un'enormità, una spesa di 5 euro che quasi voleva aprire un mutuo.


Ragazza Stupida le riconta, non si fida di me. Brava, già ti adoro insomma.


RS: "Sono 13. Facciamo che sono 10?"


CM: "Ma anche no. Facciamo che sono 13"



Il problema principale di questi tre pezzenti è che non sono pezzenti, o almeno vanno in giro vestiti bene, borse di marca (le ho lette, ma non me le ricordo già più...Fendi una mi pare...vabbè, comunque borse che conosco io, quindi famose) e non sono i poveri immigrati o casi disperati che ti fanno pena.


E questi sono gli ultimi tre della serie di questa settimana.


Io, piuttosto che chiedere uno sconto, pagherei di più. E' una cosa che mi fa vergognare su cifre del genere.

mercoledì 21 aprile 2010

Client's Collection: Nonna Indecisa



Fra i casi umani merita un posticino anche questa arzilla vecchietta che non passa molto spesso, ma, quando accade, lascia il segno!

E' una nonna giovanile, non una vecchia con la crocchia per intenderci, sembra anche abbastanza normale. Il problema è che è dotata di un processo decisionale lungo, articolato e sconclusionato. Il tutto per prendere dei piccoli regali da portare al pargolo.

Lei deve avere l'idea nuova, alternativa, che non s'è mai vista prima, al fine di stupire il fanciullo.

Molto bene. Ci sono tanti giochetti strani. Nelle bustine, fuori dalle bustine. Personaggi di cartoni animati, collezioni di cose astruse. Di tutto un po'.

Ma a Nonna Indecisa i mostri proprio non piacciono. Quindi per lei è no.

Lego? Ah, sì, quella potrebbe essere un'idea. Ma questo magari lo ha già, ma questo è troppo piccolo, ma questo è troppo grande. Poi magari perde i pezzettini. Per lei è no

Playmobil? Come sopra. Per lei è no.

Queste sono scene che bene o male si ripetono sempre al suo arrivo una volta finite le 2-3 novità appena arrivate.

E già qui uno potrebbe aver capito il perché del soprannome (io non riesco a trattenermi dal dare un soprannome a chiunque). Ma questa è la routine, non fa notizia, non crea stupore. Che vuoi che sia.

No, invece il soprannome deriva da una delle prime volte che è venuta nel mio negozio. Aveva visto in vetrina una macchina, una Lamborghini Gialla (iniziamo a introdurre un indizio sul cosa le possa aver annebbiato la sua mente mentre doveva scegliere) con le portiere apribili verso l'alto, come ogni Lamborghini che si rispetti insomma.

NI: "Ho visto quella macchinina Gialla con le porte aperte, me la fa vedere?"

CM: "Certo signora, ecco"

NI: "Ah, ma che bella, sì, sì, mi piace"

(Ovvio che la scelta non era stata così veloce, minimo avrà girovagato per il negozio 10 minuti, ora non ricordo di preciso, ma di sicuro non è stata una scelta immediata.)

CM: "Bene, le cerco la scatola"

E qui il mio omino del cervello non sapeva ancora bene con chi avesse a che fare e quindi mi suggerisce di dire la seguente frase:

CM: "Se vuole c'è anche Verde"

Fulmini, lampi, saette e tempesta. Il segnale che scatena l'inferno.

Me tapino, me sventurato, me disgraziato. Con quelle semplici parole ho dato vita ad una telenovela che manco Beautiful.

Con gli occhi spiritati ed entusiasti la signora mi chiede l'ovvio.

NI: "Ah, me le fa vedere entrambe allora?"

Passano forse 5 minuti in cui passa dalla Gialla alla Verde, e apre le porte della Gialla, e chiede se pure alla Verde si aprono, e le richiude, e che belle, e non so quale scegliere, e mi piacciono tutte e due.

NI: "Prendo la Gialla, è la prima che ho visto"

CM: "Va bene"

Gliela avvito nella scatola. Un paio di minuti per fare questa operazione le sono sufficienti per cambiare ovviamente idea.

NI: "Guardi, se non le dispiace, prendo quella Verde"

CM: "Va bene, allora eccola, è già pronta con la sua scatola!"

Anche se in quel momento erano tutte e due inscatolate oramai.

NI: "No, ma quella Gialla è più bella. Prendo la Gialla"

Per cercare di finire batto lo scontrino e infilo sta benedetta macchinina Gialla nel sacchetto

CM: "Arrivederci"

NI: "Arrivederci"

Ma come nelle migliori soap, almeno penso, non è che ne abbia mai visto più di due minuti, ma io me le immagino così, mica finisce così la storia.

E no, ritorna. Dopo qualche minuto eccola che vuole cambiare colore.

NI: "Me la può cambiare? Ho pensato che è meglio Verde"

La mia palpebra nel mentre comincia a tremare, segno che sto per tirare una testata al muro.

Per levarmela di torno in fretta faccio un cambio veloce e la spedisco fuori dal negozio contenta e felice con la Verde nel sacchetto.

Ah, che bello, basta!

Sì, certo, come no.

Passa più tempo la seconda volta, forse quasi un'ora.

Rieccola sulla porta.

Il mio omino de cervello, non so come mai, mi aveva fatto tenere la Gialla sotto al bancone.

Appunto.

NI: "Non mi mandi a quel paese"

Mia cara, già fatto, non ti preoccupare. Secondo te aspettavo così tanto?

CM: "Ma no signora. Ha cambiato ancora idea?"

NI: "Eh, sì, posso riavere la Gialla?"

Figuriamoci quando sto bambino dovrà sposarsi! Per il regalo di nozze penso condurrà qualcuno minimo al suicidio. Per fortuna ha solo 6 anni...

BONUS: Ci sono anche giorni in cui sta qui magari mezz'ora, chiede, gira, guarda, richiede...e poi non compra nulla perché non è rimasta fulminata dalla divina idea...così, tanto per gradire di più...

martedì 20 aprile 2010

La Conta



Oggi è una mattinata tranquilla. Non c'è molto da fare. Ecco, potrei pulire la vetrina, ma non ne ho assolutamente voglia.

Così mi sono messo a fare una conta dei casi umani che capitano in negozio e sono arrivato alla bellezza di 39!


39 considerandoli così
  • ricorrenti, cioè sono entrati in negozio un minimo di 4-5 volte;
  • contando i gruppi famigliari come 1 solo caso umano;
  • contando gli esseri facenti parte di uno stesso gruppo, ma senza legami di parentela, come 1 caso umano comunque.
Ora non resta che stilare la classifica dal meno peggio al peggio del peggio.

lunedì 19 aprile 2010

Il Futuro è nelle Loro Mani



Sabato sera quasi all'ora di chiusura entra un ragazzo dal look emo, molto di tendenza. Capello nero che va di qua e di là, occhio a palla, orecchini in ogni dove, jeans strappati...un bell'ometto insomma.

Emo: "Ciao, mi faresti una fotocopia?"


Mi dice con tono sicuro e sprezzante


CM: "Certo"


E poi prosegue, sempre con tono sprezzante da sbruffone, mentre io ritorno verso il bancone dalla fotocopiatrice


Emo: "Ecco, adesso ti pago con il bancomat"


CM: "Cosa scusa?"


Emo: "Eh sì, ecco qui!"


E mi porge il tesserino del bancomat.


CM: "Ma sono 10 centesimi!"


Emo: "Ah, così poco? Allora no, io pensavo fossero tipo 3 euro"


CM: "Una fotocopia sola?"E poi, anche un bancomat di 3 euro, voglio dire, sono favorevole all'uso bancomat anche per le piccole spese, ma per così poco mi fa strano.


Emo: "Eh, però non li ho...devo andare a casa a prenderli"


CM: "Va bene, vai e poi me li porti"

sabato 17 aprile 2010

Fa Sempre Piacere



Cari i miei David Gandy, Cristiano Ronaldo e vari rugbisty smutandati per Dolce e Gabbana occhio che arriva la concorrenza per le prossime pubblicità!

Il CartolaioMatto scende in campo! Con tutta la sua prestanza, con tutto il suo charme e con tutti i suoi chili di troppo! Quindi fate attenzione che magari vi schiaccia pure un piede mentre scende in campo!


Stamattina, mentre sistemavo uno scaffale a lato della vetrina con la porta di ingresso aperta, odo la seguente conversazione:


Signorina 1: "Ah, ma che belle queste idee regalo che ci sono in vetrina"


Signorina 2: "Ah, sì, sì, hai proprio ragione. Io vengo qui spesso a prendere i regalini. C'è dentro un ragazzo giovane e carino che ha proprio tante belle cosine!"


Ed erano ai lati della vetrina, cioè come io non vedevo loro, loro non potevano vedere me perché nascosto dalla vetrina stessa. Normalmente, fossi stato in fondo dietro al bancone, non le avrei neppure sentite.


Quando si sono allontanate mi sono affacciato per vedere chi fosse la cliente che pensava fossi giovane e carino. Giusto per sapere con chi avere un occhio di riguardo da oggi in avanti. Giusto per assicurarmi che non fossero due pazze


Fa sempre piacere ricevere dei complimenti del genere e comunque qui nella via di fianco c'è un ottico molto bravo nel caso il problema persistesse.

venerdì 16 aprile 2010

La Guera è Guera



Stamane, all'alba delle 7 e 35, rispondevo agli attacchi che il nemico mi portava su triplici fronti:
- Frixion (trattasi di nuova frontiera nel campo delle penne cancellabili)
- Sferografica (il classico trampolino prima della stilografica)

- Replay Papermate (la penna cancellabile per antonomasia.


Non è stato semplice, ma non ho avuto perdite nel mio esercito.
Il nemico, in qualità di madre sempre attenta alle necessità del figlio, affermava che il pargolo non riuscisse a scrivere a scuola per colpa delle penne che erano secche. Le quali penne erano state comprate nel mio umile negozio solamente settimana scorsa e che addirittura il fanciullo avesse preso delle note dalla maestra per colpa di queste penne.
Ma la Frixion, dopo crash test, risultava non solo scorrevole, ma addirittura scriveva meglio di quelle che provo io solitamente. La signora ha ammesso che forse era troppo nuova e doveva rodarsi.

Primo attacco respinto

La Sferografica aveva invece subito già un crash test, nel senso che il pargolo aveva incastrato una cartuccia al contrario all'interno di essa. Ovvio che sarebbe strano se si riuscisse ad infilare un'altra cartuccia per il verso giusto. Citando esperienze personali in qualità di pargolo ho enumerato alla madre le mie Sferografiche morte in battaglia. La sua è solo la prima, la sciura farà meglio a prepararsi ad ulteriori acquisti o a dare una girata al pargolo.

Secondo attacco respinto, anche se in questo caso gli ho promesso che avrei provato a scastrargliela.
Il terzo attacco è stato il più duro: Replay. Già questa di suo non scrive bene, da sempre, come fare per arginare il nemico? Beh, accorgendosi che la gommina era stata palesemente usata e che quindi quella penna era nuova tanto quanto il Colosseo. A parte il fatto che l'adesivo con il codice a barre era stato sapientemente riappiccicato, ma non nel verso giusto, lasciando così intravedere che si trattava di attacco subdolo. Oltretutto la penna era parecchio sporca di inchiostro. Ci mancava solo l'impronta dei denti del pargolo sulla plastica per essere una classica replay usata parecchio destinata alla rottamazione.

Terzo attacco respinto.

Non so, il cliente avrà sempre ragione, ma io son mica qui a cambiare le penne che non scrivono più perché sono state usate!

Bilancio? Ha comprato un'altra Replay e due cartucce per la Frixion...e le ho provate IO prima di dargliele. E le ho fatte pure provare a lei...
C'è da dire che l'attacco era stato sapientemente pianificato, ponendo le basi nelle sue due precedenti venute, con lagne e piagnistei riguardanti le penne. Ma è stato forse d'aiuto tutto ciò in quanto, malfidente come sono, ho iniziato a dubitare della sciura insciallata e del suo pargolo (che non si è portata dietro conscia che, sotto attacco di domande a raffica, sarebbe crollato)
Il tutto nonostante fossero le 7e35 di mattina...

martedì 13 aprile 2010

Alternative Merceologiche



Entra un ragazzetto, con passo deciso spedito, e mi fa:

Ragazzetto: "Salve, volevo sapere se oltre ai libri di scuola vendeva anche libri normali da sfogliare"


CM: ":::"


CM: "???"


CM: "..."


Io lo guardo, attonito.


Lui mi guarda, come le mucche guardano passare i treni.


Io lo continuo a guardare, aspetto delle delucidazioni.


Nulla. Il vuoto cosmico. Un buco nero. Con attorno il corpo di un ragazzetto.


CM: "Ehm, no, prendo solo le prenotazioni di testi scolastici, mi spiace"


Non sono ancora preparato a certe richieste.


Tra l'altro è ancora qui fuori sulla sua Smart...starà sfogliando qualche libro come passatempo?

sabato 10 aprile 2010

Mors Tua, Vita Mea



A volte ho idee malsane. Per esempio quella di mettermi sulla porta del negozio a guardare passare persone, animali e cose.


Passa un tizio, non vecchio, ma neanche giovane, già visto qualche volta per piccole cose tipo fotocopie o fax.

Penso abiti in zona.

Mi vede, attraversa la strada e con un accento tipicamente pugliese mi fa:

Uomo Pugliese: "Sai cosa dovremmo fare noi qui?"

Mi guardo intorno. Ci sono solo io. Ce l'ha proprio con me.

CM: "Cosa?"

UP: "Mettere su una bella officina che ripari moto vecchie"

Giusto per non essere scortese, rispondo

CM: "Ma io non ne capisco niente di meccanica, men che meno di motociclette"

UP: "Eh, beh, ma io sì!"

UP: "Ho rifatto le Vespe, quelle vecchie, con un faro solo!"

CM: "Ma io non ne capisco niente di moto lo stesso." e poi, ma esistono vespe con due fari?

UP: "Eh, ma sai quanta gente verrebbe?"

CM: "Ma prima là in quel negozio non c'era mica uno che aggiustava le moto?"

UP: "Sì, sì"

CM: "E non ha chiuso dopo neanche sei mesi?"

UP "Eh, ma quello non le riparava bene come me!!"

CM: "Ah...ecco perché..."

CM: "Ma anche no, comunque"

venerdì 9 aprile 2010

1254


- Conversazione telefonica -

La signora chiama per sapere se ho un tal giocattolo (sì, tengo anche qualche gioco-giochino per riempire il negozio, ma non ho un vero e proprio negozio di giocattoli).

S: "Allora proprio non lo tiene?"

CM: "No, mi spiace signora"

S: "E dove lo posso trovare?"

Mi verrebbe da dire: "Provi a chiamare qualche fruttivendolo", invece evito il mio sarcasmo e le dico: "Mah, signora, provi in un altro negozio di giocattoli"

S: "Ecco sì, mi dà il numero di Toys?"

CM: "Cosa, scusi?"

S: "Voglio il numero di telefono di Toys! Sulla rubrica non lo trovo!"

CM: "E lo dovrei trovare io, mi scusi?"

S: "Eh, ma pensavo che essendo giocattolai lo conoscevate"

CM "Ma che ragionamento è signora! Al massimo potrei cercarlo sulle pagine gialle, ma se mi dice che Lei non lo trova, è inutile! Come faccio a trovarlo io?"

E poi, brutta befana che non sei altro, vuoi anche che chiami al tuo posto per fartene mettere uno da parte? Ma và a ciapà i ratt, strega.

S: "Vabbè, vabbè, grazie lo stesso, arrivederci"

Ma anche no magari.

Comunque non c'è sul serio il numero di telefono sulle Pagine Gialle.

mercoledì 7 aprile 2010

Bianco, Nero e Colore



Cliente sulla quarantina, uomo normale in apparenza; sembra solo che abbia molta fretta.

C: "Buongiorno, dovrei stampare dalla chiavetta; quanto mi costerebbe stampare a colori?"

CM:  "A colori costa 50 centesimi a pagina"

C: "Va bene allora facciamola a colori, è il tagliando sostitutivo dell'assicurazione dell'auto"

CM: "Ok, come si chiama il file?"

C: "Assicurazione Auto! Ma non me la faccia a colori, eh! Che è solo il tagliando sostitutivo dell'assicurazione dell'auto"

CM: "Come preferisce lei; allora stampo in bianco e nero?"

C: "Ma sì, facciamola a colori. Ma si può fare a colori solo il logo?"

CM: "Ma c'è SOLO il logo colorato!"

C: "Ah! Allora facciamola in bianco e nero"

E qui arriva il genio che è in lui

C: "Nel caso facciamo poi dopo una fotocopia a colori!"

CM "..."

cerco allora di farlo tornare sulla retta via

CM: "Ma non si può, DOPO, far diventare una stampa in bianco e nero a colori! Allora stampiamola direttamente a colori. Se la stampiamo in bianco e nero, non si può poi fotocopiarla a colori."

C: "Ma, no, dai, va bene il bianco e nero"

CM: "E' la sua risposta definitiva?"

martedì 6 aprile 2010

L'Interpretazione dei Sogni



Ecco, ad essere il cartolaio di riferimento della zona, centro d'ascolto psicologico e ritrovo dei casi umani può capitare anche che ti sognino di notte.

Cliente, ovviamente abitudinario, da me rinominato Mr.Zoppettino, non perché sia claudicante, ma perché si incespica sempre mentre parla.

Mr.Z: "Sai, l'altra notte ti ho sognato"

Ossignoresantissimo...ho paura. Non vorrei andare oltre nel racconto, sento già che non mi piace la storia, ma lui continua...

Mr.Z: "Ho sognato che io entravo in negozio ed era tutto diverso! C'era tua mamma che vendeva calze e mi diceva che tu eri morto!"

CM: "Io ero cosa?"

Mr.Z: "Morto!"

CM: "Ah, ecco, speravo di aver capito male"

Comunque poteva anche andarmi peggio, per dire.

domenica 4 aprile 2010

Cosa Essere Tu?



Dopo aver trovato in rete il blog di un orologiaio frustrato cui ne capitano di cotte e di crude (http://clerks.splinder.com) ho trovato lo spunto per aprire un blog tutto mio dove raccontare cosa diamine può accadere all'interno di un negozio di cartoleria preso d'assalto spesso e volentieri da clienti / casi umani che non avrei mai pensato potessero esistere.

Client's Collection: il Signor Goffredo



Mi sembra doveroso aprire la serie della fauna che popola il mio umile negozio con uno dei clienti più assidui, il signor Goffredo (amo dare soprannomi ai miei clienti in base a cosa mi ricordano o alle loro manie; lui ha sempre freddo, anche il 15 Agosto), novantenne arzillo che passa quasi una volta al giorno a vedere come procede il negozio e che ogni tanto ha qualche problema di cartoleria.

C.M. "Buongiorno signor Goffredo"


G "Buongiorno"


C.M. "Come andiamo?"


G "Eh, non bene"


G "La matita (penna, anzi, un refil per la sua penna, ndr) che ho preso da Lei l'altra settimana non scrive bene: è dura; non è uguale a quella di prima; io glielo avevo detto che non era uguale..."


C.M. "Ma no, guardi che era identica, abbiamo anche confrontato i ricambi uno accanto all'altro"


G "No, non è uguale, e non scrive bene. E' dura. Allora adesso quando faccio le parole crociate tengo di fianco un pezzetto di carta vetrata e ce la passo sopra. Perché è dura, ecco, così l'ammorbidisco un pochino. Anche se non è uguale a quella di prima!"


Il tutto mimando il gesto di lui che scartavetra la penna.


C.M. "E scrive ancora?"


G "Sì, sì, anche se è ancora un po' dura"


C.M. "Eh, l'ho capito anche io che è dura..."